MUSIC VIDEO AND INTERVIEW CONTINUED BELOW
Directed by Gabriele Ottino and produced by Superbudda Studio
How did the collaboration form and how closely did you guys work together on it?
Come è nata la vostra collaborazione e quanto strettamente avete lavorato al progetto?
The collaboration was born from the simple fact that David and I were first and foremost musical companions in several bands and studies, for almost a dozen years. This is the first actual work in which our roles are clearly defined. David asked me to realize the music video of a song from his first solo album, entitled “1984”. The concept began by matching each track with a historical event that occurred between June 1st and June 6th, throughout human history, though I started to select a series of events related to the year 1984. Then I found all the reference images and I approached David with them one last time before moving on to the editing. I did not have a clear idea about the video’s outcome. The only thing I knew was that I wanted the images to deconstruct and reconstruct like the game of 15″ (Fifteen puzzle), and that the pixel animations would give color and movement to an altered photo slideshow. The obtained result more resembled a visual acid [trip] than a proper video clip. David and I then decided to shoot some more “real” scenes, primarily to make everything more accessible. This choice led to a video that is more conceptual in conclusion than in practice. Its aesthetics of reality, which David accompanies digital information related to the past, is invaded by visual glitches and pixel errors that almost suggest a transition between the lived-in reality and a data bank of auxiliary memory.
Davide Tomat (Director):
Gabriele Ottino has been my partner in the studio and in different projects for more than five years. We have worked together on many projects in music, theatre, sound design, and we have spent a lot of time together. We lived together in our studio for a year-and-a-half, so everything we do, even solo projects, involve each other in some ways. Gabriele is a cool musician, but first [and foremost] a real artist; he is a really clever video maker. He has made many art videos and visuals for himself as well as many videos, visuals and teasers for the bands and the projects we share together (N.A.M.B./NIAGARA/GEMINI EXCERPT)… I asked Gabriele to do my first solo video, partly because we were already thinking about visuals for my solo live shows.
Gabriele Ottino (Director):
La collaborazione è nata per il semplice fatto che io e Davide siamo prima di tutto compagni musicali in diverse band e di studio quasi da una decina d anni. Questo è però il primo effettivo lavoro nel quale i ruoli si sono definiti maggiormente. Davide mi ha chiesto di realizzarli il videoclip di un brano del suo primo disco solista dal titolo “1984”. Partendo dal concept, che vuole ogni traccia abbinata ad un evento storico verificatosi tra il 1° e il 6° giugno nel corso della storia umana, ho iniziato a selezionare una serie di eventi relativi all’anno 1984. In seguito ho trovato tutte le immagini di riferimento e mi sono confrontato per l ultima volta con Davide prima di passare alla parte di editing. Non avevo un’idea ben precisa su come sarebbe apparso il video finito. L’unica cosa che sapevo è che volevo che le immagini si scomponessero e ricomponessero come il “gioco dei 15” (Fifteen puzzle) e che delle animazioni con i pixel dessero colore e movimento a questa specie di slideshow fotografica alterata. Il risultato ottenuto assomigliava più ad un visual acido che ad un videoclip vero e proprio. Abbiamo deciso allora io e Davide di girare ancora qualche scena “reale” principalmente per rendere tutto il piu fruibile possibile.Questa scelta ha portato il video verso una conclusione sia pratica che concettuale. L’estetica della realtà all interno della quale Davide accoglie informazioni digitali relative al passato viene invasa da glitch visivi, errori e pixel quasi a suggerire un passaggio tra la realtà vissuta e la banca dati di una memoria ausiliaria.
Davide Tomat (Director):
Gabriele Ottino è il mio socio di studio e di progetti musicali da oltre cinque anni. Lavoriamo insieme musicalmente, per il teatro, per il sound design e passiamo molto tempo a stretto contatto. Abbiamo anche vissuto insieme nel nostro studio per più di un anno e mezzo e quindi tutto ciò che facciamo, anche progetti solisti in qualche modo coinvolgono l’un l’altro. Gabriele è un ottimo musicista, ma prima di tutto un vero artista, un video maker molto intelligente e sensibile, ha realizzato parecchi video d’arte autonomamente e video, visuals e teaser per le band e progetti che condividiamo insieme (NAMB / NIAGARA / GEMINI EXCERPT). E’ stato quindi naturale chiedere a Gabriele di realizzare il mio primo video anche perchè stavamo ragionando insieme ai visuals da utilizzare per il mio live.
Pixel and glitch art sometimes loses quality in smaller video formats. Was the decision to go with larger glitch “pixels” in order to combat this technical problem, or was it purely for aesthetic reasons?
Pixel e glitch spesso perdono di definizione nella conversione dei video in bassa qualità .La decisione di usare pixel più grandi è stata dettata dall’esigenza di combattere questo problema tecnico o è stata una pura scelta estetica?
It was a conceptual aesthetic choice. It’s kind of a mix between the sound and visual aesthetics of disco and my innate love for the digital errors I’ve found since I started working with video. Everything else is organized chaos that, after months of its implementation, continues to autogenerate significance.
Davide Tomat (Musician):
The idea of using a rough pixel technique in the video was mainly to make it similar to the album artwork. The artwork of 01-09JUNE is based on a rough pixel treatment of images of DNA X-ray crystallography. The idea to use the kind of images that came from a book I saw for the first time when I was 10 years old. The book is called Powers of Ten — About the Relative Size of Things in the Universe [and] gives an interesting view of the universe starting from a microscopic view and increasing in size tenfold in each step. ”You are born with the entire universe within you.” That concept really fits with my album that in some ways is made with the natural instrument, the human voice, [then] passed through digital effects [added to a] sample rate frequency technique over a continuous signal. The same things that pixels do in images is the same thing that book does in its concept. Right now, scientists are trying to demonstrate that space is not continuous, as we always thought, but that space is discrete and digital, so non-analog, like pixels on images and the sample techniques in music.
Gabriele Ottino (Director):
È stata una scelta sia concettuale che estetica. È una specie di mix tra l estetica sonora e visiva del disco ed il mio amore innato per l’errore digitale il quale ricerco da quando ho iniziato a lavorare con il video. Tutto il resto è caos organizzato che a distanza di mesi dalla sua realizzazione continua ad autogenerare significati.
Davide Tomat (Musician):
E’ stata la coerenza con l’artwork dell’ album a suggerirci di utilizzare la tecnica dei pixel grossolani nel video. L’artwork di 01-09JUNE è basato su un trattamento di pixel di immagini che rappresentano la diffrazione ordinata di raggi X aventi tutti la stessa energia per orpera di un campione cristallino di DNA. L’idea di utilizzare questo tipo di immagini è partita da un libro che ho scoperto per la prima volta a 10 anni e che si chiama “Potenze di Dieci”e fornisce un interessante e plausibile visione dell’universo cambiando dimensioni progressivamente per potenze di dieci fino a dimostrare che “Siamo nati con l’intero universo dentro di noi.” Tale concetto si sposa perfettamente con il mio album, sia concettualmente che tecnicamente perchè 01-06JUNE è stato realizzato con lo strumento più naturale, la voce umana, passata attraverso effetti digitali che hanno sezionato il segnale continuo in un segnale discreto con la tecnica del campionamento digitale . Lo stesso concetto dei pixel sulle immagini digitali e lo stesso concetto del viaggio astrale del libro che mi ha ispirato. Recentemente gli scienziati stanno cercando per dimostrare che lo spazio non è continuo, come abbiamo sempre pensato, ma che lo spazio è discreto, digitale, e non analogico quindi come i pixel sulle immagini e la tecnica di campionamento digitale nella musica.
INTERVIEW CONTINUED BELOW
TOMAT – “1984” Music Video
What is the underlying message of the 1984, Space Invaders, war imagery, etc. in the song and in the video?
Qual è il messaggio nascosto dietro space invaders, 1984, immagini di guerra, ecc nella canzone e nel video?
Regarding the video, I think that every single event has its own central message, since the narrative was created by a series of events that were different although they occurred in the same year. The denser the number of events a second, the more we lose the facts itself, gaining objectivity but losing humanity. This is what happens to David in the video. Do you see the faces that he makes? I think that the same thing that happens to astronauts when they start to perceive with their eyes the Earth’s sphericity.
Davide Tomat (Musician):
Gabriele tried to be consistent with the concept of the album. 01-06JUNE was recorded in a solo improvisation session between June 1st and 6th 2010, so at the end of the recording session, I tried to pick up songs or excerpts from all of the audio material I had recorded and matched the pieces of music together with events that happened in human history between June 1st and 6th, trying to match emotions and songs that were similar in mood. After many ideas we decided to apply the same technique by finding out all of the events that happened in the year 1984 and putting them all inside the video. The underlying message of the video is [raising awareness] about what happened in human history and what will happen, knowing that what we are doing right now will be part of the future, and that we are all responsible for… the future story [will be]… As Orwell said, “Who controls the past controls the future. Who controls the present controls the past.” At the end of the video I am alone, drowned and imprisoned, in that big pixel world media archive trying to follow pixels. That [internet] world… seems to be more interesting than what really surround us.
Gabriele Ottino (Director):
Per quanto riguarda il video, penso che non sia centrale il messaggio di ogni singolo evento quanto la suggestione creata da una serie di eventi così diversi tra loro pur essendo accaduti nello stesso anno. Più si infittisce il numero di eventi al secondo, più ci si distacca dai fatti in se, acquistando oggettività ma perdendo umanità. Ecco cosa succede a Davide nel video. Non si vede dalle facce che fa?! Credo che sia la stessa cosa che accade all’astronauta quando inizia a percepire con gli occhi la sfericita della terra.
Davide Tomat (Musician):
Come per la scelta dei pixel grossolani, per il senso del video Gabriele ha cercato di essere coerente con il concetto dell’ album. 01-06JUNE è stato registrato in una sessione d’ improvvisazione solitaria tra il 1 ° e il 6 giugno 2010. Alla fine della sessione di registrazione ho cercato di estrarre dei brani dal lungo materiale audio che avevo registrato e abbinare i brani individuati ad eventi accaduti nella storia umana tra il 1 ° e il 6 giugno cercando una coesione emozionale. Così per il video, dopo tante idee, abbiamo deciso di applicare la stessa tecnica e cercare tutti gli eventi accaduti durante l’anno 84 e ed editarli per il video. Personalmente, il messaggio nascosto del video è quello di fare attenzione a ciò che è successo nella storia umana e a ciò che accadrà, sapendo che ciò che stiamo costruendo o distruggendo adesso farà parte del futuro, che siamo tutti responsabili per ciò che sarà la storia futura, ciò che verrà dipende da tutti noi, senza esclusione. Come scrisse Orwell: “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.” Alla fine del video anche io sono disperso e prigioniero nel grande archivio digitale cercando, seguendo i pixel, una via di fuga. Quel mondo, il mondo di internet, in questo momento, sembra essere molto più interessante di ciò che realmente ci circonda.
What are some sources for the archival film and photos?
Quali sono le fonti d’archivio delle immagini utilizzate nel video?
They come from all our internet searches, from my (our) auxiliary memory.
Gabriele Ottino (Director):
Provengono tutte da ricerche su internet, la mia (la nostra) memoria ausiliaria.
As Italian artists, how do you feel about the future of Italy and the European Union right now?
Come artisti italiani, come vedete il futuro dell’Italia e dell’Unione europea in questo momento?
Good question. For the past ten years, I’ve planned to escape from Italy. Ours is a country that is rich in beauty but now deprived of almost any type of [deeper] meaning. We welcome anything countries more “major” than we are propose. At the same time, we don’t have the cultural background in order to filter all that comes over us and deprives us of initiative and creativity. Children without imagination wear foreign clothes without even knowing how to speak their own language. It’s really shit. Occasionally, however, there are connections made with some people and I admit that adrenaline is extremely inspiring. It’s like finding allies in a battlefield, [though] a little too warmongering unless you decide to lock yourself in hermitage with your loved ones or to defend your castle if you have one. The European Union does not feel like anything if not for the fact that I feel the weight of fewer borders. Though in fact, I’m starting to feel a bit more at home.
Davide Tomat (Musician):
To be honest, it’s a very strange moment here in Italy. It seems like everything is totally out of sense. Everything is going in the wrong direction. I’m generally a positive person about the future and about the development of human consciousness, always full of hopes about the future — so in some ways, I think this bottom point we are living in right now may be the reason and the floor to start and climb and try to go back to the surface. In a bad situation only the true, the real, and important things survive. Like after a tsunami, what stays up is bound to last. What is important for everybody now is to look inside ourselves and do only things we really feel and we really believe in, by trying to be in real contact with ourselves, thinking about ourselves as a part of everything — of the same everything that is inside us, inside everybody, and trying to forego appearances.
Gabriele Ottino (Director):
Bella domanda.E da una decina d’anni che progetto una fuga dall’Italia. Nostro è un paese ricco di bellezza ma ormai privato di quasi qualsiasi tipo di significato.Accogliamo tutto ciò che di nuovo ci viene proposto da paesi ” più grandi” di noi. Allo stesso tempo non abbiamo le basi culturali per poter filtrare quello che ci arriva e ci investe privandoci di iniziativa e creatività. Dei bambini senza immaginazione che vestono abiti stranieri senza saper parlare nemmeno la propria lingua. Una vera merda! Ogni tanto si trovano però dei punti di connessione con alcune persone ed ammetto che è adrenalinico ed estremamente stimolante. Come trovare alleati in un campo di battaglia. Un po troppo guerrafondaio a meno che non decidi di chiuderti in eremitaggio con i tuoi cari o di difendere il tuo castello se ne possiedi uno. L’unione europea non la sento se non per il fatto che sento meno il peso dei confini. Infatti sto iniziando a entrare nell’ottica di vivermela un po’ di più come casa.
Davide Tomat (Musician):
E’ un momento molto strano qui in Italia. Sembra che tutto sia completamente fuori di senso. Tutto sta andando nella direzione sbagliata. Sono generalmente una persona positiva riguardo al futuro e allo sviluppo della coscienza umana. Sono sempre stato pieno di speranze per il futuro, quindi in qualche modo penso che questo abisso che stiamo vivendo forse sarà il punto di partenza e la motivazione per ri iniziare a salire e cercare di tornare in superficie. In un minimo storico come questo solo la verità, le cose vere e importanti sopravvivono, come dopo uno tzunami, ciò che rimane in piedi è destinato a durare nel tempo. Quello che è realmente importante per tutti noi adesso è cercare di guardare con onestà dentro noi stessi e fare solo le cose che veramente sentiamo e in cui veramente crediamo cercando di entrare realmente in contatto con noi stessi, pensando a noi stessi come una parte del tutto, lo stesso tutto che si trova all’interno noi, dentro tutti, cercando di andare oltre le apparenze.
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